SHERLOCK – 4x01 –
The six Thatchers
Ciao a tutti e
ben ritrovati!
La recensione di
oggi riguarda una serie TV made in
Britain molto famosa che aspettavo da molto!
che racconta i casi e le avventure del detective
Sherlock Holmes, interpretato da Benidict Cumberbatch (Star
Trek – Into the Darkness, Lo Hobbit – La Desolazione di Smaug,
12 anni schiavo, The Imitation Game,
Zoolander 2 e Doctor Strange), e il suo fedele amico John Watson, ossia Martin Freeman (Lo Hobbit,
Captain America).
La serie è tratta dalle opere di Sir Arthur Conan Doyle, scrittore scozzese conosciuto per aver
fondato il sottogenere letterario del romanzo
giallo deduttivo.
La
serie ha ricevuto critiche positive, vincendo nel 2011 un Premio BAFTA come
"miglior serie drammatica".
Questa
recensione contiene spoiler sulla puntata.
La
prima parte dell’episodio si apre con la nascita della figlia di John Waston e della moglie, Mary.
Qui
vediamo come Mary e John affrontino la vita quotidiana con
la piccola Rosamund, Rosie per gli amici.
Sherlock,
dopo avere ucciso la persona che ricattava
Mary con il suo passato, viene protetto da suo fratello Mycroft che manomette le prove e lo
lascia libero.
Il
famoso detective però, con il presunto ritorno di Moriarty – suo acerrimo nemico – sembra avere problemi a
concentrarsi, stare fermo, e questo lo porta ad essere iperattivo, stando
sempre con lo smartphone in mano, con
la conseguenza di chattare anche nei
momenti meno opportuni, per esempio al battesimo di Rosie.
Il primo caso che ci viene presentato nella puntata
parla della misteriosa morte di un ragazzo, che avrebbe dovuto trovarsi in
montagna a chilometri di distanza, ma per una serie di circostanze viene trovato
deceduto da ben una settimana nella macchina davanti a casa dei genitori.
Sherlock risolve il caso, ma è proprio grazie alla
visita dei
due detective a casa dei genitori, che Sherlock si accorge che qualcosa nella stanza non quadra: sul tavolino vicino alla finestra c’è un buco vuoto, dopo aver chiesto spiegazioni, i genitori del ragazzo affermano che è stato un ladro a far cadere uno dei 6 busti al mondo del Primo Ministro inglese Margaret Thacher, posizionato sul tavolino.
due detective a casa dei genitori, che Sherlock si accorge che qualcosa nella stanza non quadra: sul tavolino vicino alla finestra c’è un buco vuoto, dopo aver chiesto spiegazioni, i genitori del ragazzo affermano che è stato un ladro a far cadere uno dei 6 busti al mondo del Primo Ministro inglese Margaret Thacher, posizionato sul tavolino.
Sherlock è convinto che sia opera di Moriarty, per cui continua a
investigare riguardo agli altri 5 busti in cartongesso.
Dopo averne
rintracciato uno, si reca nella casa e aspetta il ladro; qui, dopo una violenta
colluttazione nella piscina privata, il busto si rompe e svela una penna usb
con l’acronimo “A.G.R.A.”. Una penna usb simile conteneva i segreti di Mary, con cui il nemico della scorsa
stagione voleva ricattarla.
Sherlock, parlando con il ladro – che in seguito scopriremo da Mary che si chiama Ayjay - , scopre che lui ritiene Mary una traditrice per una vecchia missione finita male di 6 anni fa in Tbilisi, Georgia che comprendeva Ayjay, Mary e altri 2 mercenari morti.
Purtroppo il
ladro riesce a fuggire, così Sherlock
contatta Mary per avvertirla del
pericolo e proteggerla, ma viene aggirato dalla ex spia, che scappa per
risolvere la faccenda da sola.
Quattro aerei,
due passaporti falsi e poco tempo dopo Mary
arriva in Marocco, ma sul posto
trova Sherlock – che è riuscito a
rintracciarla tramite un gps nella penna usb -
e Watson, abbastanza provato
dal segreto della moglie.
Qui bisogna
aprire una parentesi, perché si ha
un flashback di Jonh Watson che, dopo aver incontrato una ragazza sull’autobus,
inizia a scambiare messaggi affettuosi con lei, ovviamente all’insaputa di Mary.
Con questo, si
capisce che anche Watson aveva dei segreti nascosti alla moglie, ma per
mancanza di dettagli non si sa fino a che
punto la “relazione segreta” sia andata avanti.
Si ritorna in Marocco, dove troviamo Mary e Watson che cercano di riappacificarsi e affrontare la questione,
ma mentre parlano arriva Ayjay che
punta una pistola conto Mary perché
crede che sia lei la “english woman” –
la donna inglese – che li tradì in quella missione.
Purtroppo, i due
ex colleghi non riescono a dirsi altro, poiché Ayjay viene colpito da una pallottola e muore sul colpo.
Sherlock e Watson,
quindi, convincono Mary a fare
ritorno a Londra, dove Mycroft – dopo una telefonata di Sherlock – sta interrogando uno dei
capi dell’organizzazione segreta di cui è a capo, convinto che sia lei la “english woman” di cui Ayjay parlava.
La traditrice
non si rivela essere la donna, bensì la sua insospettabile e vecchietta segretaria, che tirava i fili della sua organizzazione per arricchirsi e
avvertì i terroristi che la squadra di salvataggio degli ostaggi stava
arrivando.
Sherlock, che ha capito tutto, si reca
nell’acquario di Londra, dove la
segretaria traditrice era solita comunicare con i suoi agenti e la affronta;
purtroppo le cose non vanno come previsto e, per una serie di circostanze, Mary si scarifica al posto di Sherlock, prendendosi una pallottola e morendo tra le braccia del marito Watson.
Egli, arrabbiato e pieno di dolore per la perdita della moglie, si chiude in se
stesso, rifiutandosi di vedere o parlare a Sherlock
e prendendosi cura della piccola Rosie.
Nell’ultima
scena, Sherlock, molto addolorato
per la morte della cara amica e della perdita dell’amico John, parla con Mrs Hudson e le comunica che “se mai dovesse di nuovo comportarsi da
presuntuoso o arrogante (Sherlock aveva provocato la segretaria e lei aveva
premuto il grilletto) di dirglielo
subito, e di smettere”.
Quindi, l’episodio
mi è piaciuto molto, ma il tanto
umorismo – anche troppo – all’inizio e un fiume di lacrime alla fine rendono la
puntata davvero molto altalenante e
discontinua.
Prima, con la
presunta relazione di Jonh, capisci
che le cose non stanno andando come previsto e poi, dopo la morte di Mary tutto cambia: Jonh diventa schivo, rabbioso,
vendicativo, incolpa Sherlock per la
morte della moglie e taglia i rapporti con lui.
Da qui, abbiamo
un brusco cambio di direzione, l’amicizia
che li legava si è spezzata, il rapporto che c’era prima si è
inevitabilmente spezzato, lasciando Sherlock
nella solitudine e nei sensi di
colpa.
Il finale della
puntata cambia tutto, pieno di dolore e tristezza, ogni personaggio si rinchiude in se stesso, Sherlock pieno di sensi di colpa e Watson si sfoga con la rabbia verso il suo amico.
Molto probabilmente,
i due produttori hanno voluto seguire la trama
originale, facendo morire Mary, poichè nei libri di Doyle la morte della moglie lascia Jonh Watson vedovo.
Mi è davvero
difficile dare un voto a questo episodio, da un lato mi è piaciuto, ci sono
momenti divertenti e non è lento, ma per altri l’ho trovato troppo discontinuo: nella prima parte
ci sono solo battute e sono tutti felici, ma il cambiamento arriva brusco e inaspettato, sconvolgendo tutte le
carte in tavola e le emozioni.
Certo, come
primo episodio parte sicuramente con il botto: intrighi, tradimenti, rabbia,
battute e lacrime in un mix davvero
molto rischioso, ma che a mio parere ha fatto il suo effetto, mi ha fatto
provare le emozioni dei protagonisti, lasciandomi confusa.
Come ho già
detto, è stato un rischio, ma essendo – molto probabilmente – l’ultima stagione della serie, a causa
dei numerosi impegni degli attori, forse è un
rischio che andava corso.
Voto: 7,5
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