mercoledì 4 gennaio 2017

Sherlock 4x01 – The Six Thatchers


SHERLOCK – 4x01 – The six Thatchers

Ciao a tutti e ben ritrovati!

La recensione di oggi riguarda una serie TV made in Britain molto famosa che aspettavo da molto!

Sto parlando della quarta stagione di Sherlock
che racconta i casi e le avventure del detective 
Sherlock Holmes, interpretato da Benidict Cumberbatch (Star Trek – Into the Darkness, Lo Hobbit – La Desolazione di Smaug, 12 anni schiavo, The Imitation Game, Zoolander 2 e Doctor Strange), e il suo fedele amico John Watson, ossia Martin Freeman (Lo Hobbit, Captain America).

La serie è tratta dalle opere di Sir Arthur Conan Doyle, scrittore scozzese conosciuto per aver fondato il sottogenere letterario del romanzo giallo deduttivo.

La serie ha ricevuto critiche positive, vincendo nel 2011 un Premio BAFTA come "miglior serie drammatica".





Questa recensione contiene spoiler sulla puntata.

La prima parte dell’episodio si apre con la nascita della figlia di John Waston e della moglie, Mary.
Qui vediamo come Mary e John affrontino la vita quotidiana con la piccola Rosamund, Rosie per gli amici.

Sherlock, dopo avere ucciso la persona che ricattava Mary con il suo passato, viene protetto da suo fratello Mycroft che manomette le prove e lo lascia libero.

Il famoso detective però, con il presunto ritorno di Moriarty – suo acerrimo nemico – sembra avere problemi a concentrarsi, stare fermo, e questo lo porta ad essere iperattivo, stando sempre con lo smartphone in mano, con la conseguenza di chattare anche nei momenti meno opportuni, per esempio al battesimo di Rosie.

Il primo caso che ci viene presentato nella puntata parla della misteriosa morte di un ragazzo, che avrebbe dovuto trovarsi in montagna a chilometri di distanza, ma per una serie di circostanze viene trovato deceduto da ben una settimana nella macchina davanti a casa dei genitori.

Sherlock risolve il caso, ma è proprio grazie alla visita dei 
due detective a casa dei genitori, che Sherlock si accorge che qualcosa nella stanza non quadra: sul tavolino vicino alla finestra c’è un buco vuoto, dopo aver chiesto spiegazioni, i genitori del ragazzo affermano che è stato un ladro a far cadere uno dei 6 busti al mondo del Primo Ministro inglese Margaret Thacher, posizionato sul tavolino.
Sherlock è convinto che sia opera di Moriarty, per cui continua a investigare riguardo agli altri 5 busti in cartongesso.
Dopo averne rintracciato uno, si reca nella casa e aspetta il ladro; qui, dopo una violenta colluttazione nella piscina privata, il busto si rompe e svela una penna usb con l’acronimo “A.G.R.A.”. Una penna usb simile conteneva i segreti di Mary, con cui il nemico della scorsa stagione voleva ricattarla.






Sherlock, parlando con il ladro – che in seguito scopriremo da Mary che si chiama Ayjay - , scopre che lui ritiene Mary una traditrice per una vecchia missione finita male di 6 anni fa in Tbilisi, Georgia che comprendeva Ayjay, Mary e altri 2 mercenari morti.
Purtroppo il ladro riesce a fuggire, così Sherlock contatta Mary per avvertirla del pericolo e proteggerla, ma viene aggirato dalla ex spia, che scappa per risolvere la faccenda da sola.

Quattro aerei, due passaporti falsi e poco tempo dopo Mary arriva in Marocco, ma sul posto trova Sherlock – che è riuscito a rintracciarla tramite un gps nella penna usb -  e Watson, abbastanza provato dal segreto della moglie.

Qui bisogna aprire una parentesi, perché si ha un flashback di Jonh Watson che, dopo aver incontrato una ragazza sull’autobus, inizia a scambiare messaggi affettuosi con lei, ovviamente all’insaputa di Mary.
Con questo, si capisce che anche Watson aveva dei segreti nascosti alla moglie, ma per mancanza di dettagli non si sa fino a che punto la “relazione segreta” sia andata avanti.

Si ritorna in Marocco, dove troviamo Mary e Watson che cercano di riappacificarsi e affrontare la questione, ma mentre parlano arriva Ayjay che punta una pistola conto Mary perché crede che sia lei la “english woman” – la donna inglese – che li tradì in quella missione.
Purtroppo, i due ex colleghi non riescono a dirsi altro, poiché Ayjay viene colpito da una pallottola e muore sul colpo.

Sherlock e Watson, quindi, convincono Mary a fare ritorno a Londra, dove Mycroft – dopo una telefonata di Sherlock – sta interrogando uno dei capi dell’organizzazione segreta di cui è a capo, convinto che sia lei la “english woman” di cui Ayjay parlava.
La traditrice non si rivela essere la donna, bensì la sua insospettabile e vecchietta segretaria, che tirava i fili della sua organizzazione per arricchirsi e avvertì i terroristi che la squadra di salvataggio degli ostaggi stava arrivando.

Sherlock, che ha capito tutto, si reca nell’acquario di Londra, dove la segretaria traditrice era solita comunicare con i suoi agenti e la affronta; purtroppo le cose non vanno come previsto e, per una serie di circostanze, Mary si scarifica al posto di Sherlock, prendendosi una pallottola e morendo tra le braccia del marito Watson. Egli, arrabbiato e pieno di dolore per la perdita della moglie, si chiude in se stesso, rifiutandosi di vedere o parlare a Sherlock e prendendosi cura della piccola Rosie.

Nell’ultima scena, Sherlock, molto addolorato per la morte della cara amica e della perdita dell’amico John, parla con Mrs Hudson e le comunica che “se mai dovesse di nuovo comportarsi da presuntuoso o arrogante (Sherlock aveva provocato la segretaria e lei aveva premuto il grilletto) di dirglielo subito, e di smettere”.

Quindi, l’episodio mi è piaciuto molto, ma il tanto umorismo – anche troppo – all’inizio e un fiume di lacrime alla fine rendono la puntata davvero molto altalenante e discontinua.

Prima, con la presunta relazione di Jonh, capisci che le cose non stanno andando come previsto e poi, dopo la morte di Mary tutto cambia: Jonh diventa schivo, rabbioso, vendicativo, incolpa Sherlock per la morte della moglie e taglia i rapporti con lui.

Da qui, abbiamo un brusco cambio di direzione, l’amicizia che li legava si è spezzata, il rapporto che c’era prima si è inevitabilmente spezzato, lasciando Sherlock nella solitudine e nei sensi di colpa.

Il finale della puntata cambia tutto, pieno di dolore e tristezza, ogni personaggio si rinchiude in se stesso, Sherlock pieno di sensi di colpa e Watson si sfoga con la rabbia verso il suo amico.

Molto probabilmente, i due produttori hanno voluto seguire la trama originale, facendo morire Mary, poichè nei libri di Doyle la morte della moglie lascia Jonh Watson vedovo.


Mi è davvero difficile dare un voto a questo episodio, da un lato mi è piaciuto, ci sono momenti divertenti e non è lento, ma per altri l’ho trovato troppo discontinuo: nella prima parte ci sono solo battute e sono tutti felici, ma il cambiamento arriva brusco e inaspettato, sconvolgendo tutte le carte in tavola e le emozioni.

Certo, come primo episodio parte sicuramente con il botto: intrighi, tradimenti, rabbia, battute e lacrime in un mix davvero molto rischioso, ma che a mio parere ha fatto il suo effetto, mi ha fatto provare le emozioni dei protagonisti, lasciandomi confusa.

Come ho già detto, è stato un rischio, ma essendo – molto probabilmente – l’ultima stagione della serie, a causa dei numerosi impegni degli attori, forse è un rischio che andava corso.

Voto: 7,5

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